lunedì 18 dicembre 2017

LEISURE_MANOLO:
The Boy Who Made Shoes for Lizards



10 Corso Como si prepara ad ospitare un evento molto importante quale la première del film “Manolo: The Boy Who Made Shoes for Lizards”, diretto da Michael Roberts. Un doppio appuntamento nella giornata di mercoledì 20 dicembre (ore 17.00 e 19.00) con cui celebrare la figura del leggendario designer della calzatura.
"Spero che chiunque veda il film ne sia piacevolmente intrattenuto e senta il collegamento con l’immaginario visivo e con le molte persone che vi hanno preso parte. Il pubblico avrà un piccolo quadro della mia vita e un'occasione per apprezzare la visione e l’inimitabile umorismo di Michael Roberts", afferma Manolo Blahnik.
Il film è un ritratto del designer, che con il suo straordinario impegno professionale ha dettato lo stile per celebrità, stilisti e professionisti della moda. Con un quadro intimo della sua vita e del suo lavoro, questo video-documentario ricostruisce anche alcuni episodi emblematici della sua infanzia.
Michael Roberts, regista e giornalista di moda, ha realizzato con uno sguardo originale un documentario (il cui titolo rimanda alla passione che Manolo ha avuto sin da bambino, di disegnare scarpe ... per le lucertole!), in cui “sbircia” dietro le quinte del mondo geniale, intellettuale e romantico che ha dato origine alle amatissime scarpe “Manolo”.
Una carriera lunga 45 anni scorre attraverso i racconti e gli aneddoti di Anna Wintour, André Leon Talley, Paloma Picasso, Charlotte Olympia, Iman, Rihanna, Naomi Campbell, John Galliano, Sofia Coppola, David Bailey, Isaac Mizrahi, Joan Burstein, Mary Beard, Colin McDowell, André Leon Talley, Penelope Tree, Gioacchino Lanza Tomasi, Rupert Everett, Karlie Kloss e naturalmente Manolo Blahnik stesso.

Biografia
Nato nelle Isole Canarie, Blahnik si trasferisce a Londra e inizia a lavorare nella calzatura negli anni Settanta. Blanhik ancora oggi si reca ogni stagione nei laboratori italiani vicino a Milano per alcune settimane l’anno per creare le nuove collezioni. Ogni scarpa viene sviluppata a partire dai suoi bozzetti che sono poi tradotti in prototipi nei laboratori artigianali. Le forme finite e i tacchi che ne derivano sono tutt’oggi perfezionati da lui stesso.
Negli anni Manolo ha ricevuto molti premi come il Couture Council of America.
Nel 2007 il designer ha ricevuto dalla regina Elisabetta II, l’Honorary Commander of the Most Excellent Order of British Empire (CBE). Ha vinto il premio Year Award by Footwear News, per la collezione SS17 VetementsxManoloBlahnik. Numerose le pubblicazioni sul suo lavoro, tra cui "Fleeting Gestures and Obsessions", pubblicato da Rizzoli International, nel 2015. Le sue calzature sono nelle più importanti collezioni museali del mondo, tra le mostre, Manolo Blahnik al Design Museum di Londra nel 2003, The art and craft of shoes al Victoria and Albert Museum nel 2015 e The art of shoes a Palazzo Morando a Milano nel 2016.
manoloblahnik.com

MANOLO: The Boy Who Made Shoes for Lizards
Premiere italiana in 10 Corso Como

Film diretto da Michael Roberts, 2017

89 minuti, sottotitoli in inglese


Il film è prodotto da Nevision UK.
Neil Zeiger, Gillian Mosely and Bronwyn Cosgrave, producers;; Line Producer, Zoe Loizou;; Executive Producers James Cabourne, Tiggy Maconochie, Ralph Shandilya e Anne Morrison. È distribuito in Italia da DNC Entertainment.

venerdì 17 novembre 2017

ART & CULTURE_Paolo Roversi, Incontri


Paolo Roversi_Ravenna, Paris 2003 © Paolo Roversi

Milano in questi giorni è fotografia, complice Photo Vogue Festival, l’evento targato Vogue Italia e dedicato a questa splendida forma d’arte, capace di parlare con le immagini e la forza da esse sprigionata.
Nell’ambito di questa iniziativa sono numerose le attività in calendario, tra cui la mostra “Paolo Roversi, Incontri” allestita presso la Fondazione Sozzani (Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano) e visitabile fino all’11 febbraio 2018.
Un appuntamento dedicato all’estro visionario del fotografo che si svolge in concomitanza alla grande esposizione di Palazzo Reale “Paolo Roversi. Storie” (visitabile fino al 17 dicembre 2017) e mette in evidenza la struttura propriamente pittorica delle fotografie di Paolo Roversi.
Roversi è artista della composizione e della geometria, con un approccio astratto alla realtà. Fin dagli Anni '80 le sue fotografie rispondono a una costante esigenza formale che dà loro
un carattere sorprendentemente atemporale, in contraddizione con il gusto e gli usi della moda.
La sua familiarità con la storia dell'arte, e con la pittura italiana in particolare, gli permette di fotografare come un pittore. Lavora spesso a serie costruite attorno a un tema o a un modello, come se cercasse di estrarne tutte le possibilità plastiche.
Per questa esposizione Roversi ha raccolto le sue fotografie a due e a tre, in dittici e trittici. Questo procedimento, mai utilizzato prima in modo sistematico, offre uno sguardo inedito sul
suo lavoro, dandogli una dimensione monumentale.
La composizione a più elementi gli consente di dare un’attenzione maggiore al soggetto arricchendone la lettura. Come nei polittici del Rinascimento, che ricorrono ampiamente a questo metodo. In questa mostra la fotografia di Paolo Roversi appare più serena e controllata che mai.
Insieme a più di trenta dittici e trittici – realizzati appositamente per questa mostra a partire da alcune delle più importanti foto di Roversi – viene presentata per la prima volta una selezione di ritratti incrociati di Paolo Roversi e Robert Frank realizzati nel 2001 in Nova Scotia.

Paolo Roversi, Incontri

Fondazione Sozzani, Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano
Fino all’11 febbraio 2018

Paolo Roversi, Storie

a cura di Alessia Glaviano

Palazzo Reale
Fino al 17 dicembre 2017


Paolo Roversi (Ravenna, 1947) inizia a lavorare come fotoreporter per l’Associated Press negli anni Settanta. Nel novembre del 1973, su suggerimento di Peter Knapp, direttore creativo della rivista Elle, si trasferisce a Parigi dove lavora per la Huppert Agency.
Nel 1974 diventa assistente del fotografo inglese Laurence Sackman. Lasciato lo studio di Sackman, inizia a lavorare per Elle e Dépêche Mode. Il suo primo servizio fotografico importante è pubblicato su Marie Claire, e firma la campagna di Christian Dior.
Nel 1980 inizia a utilizzare la pellicola Polaroid 20x25 cm e collabora con le maggiori riviste di
moda: Elle, Marie Claire, Harper's Bazaar e Vogue. Negli stessi anni inizia a scattare per alcuni tra i più importanti nomi della moda: Yohji Yamamoto, Azzedine Alaïa, Comme des Garçons, Christian Dior, Yves Saint Laurent, Hermès, Giorgio Armani e Valentino.
Vince nel 1996 il Trophée de la Mode di Parigi come miglior fotografo e nel 2001 è premiato dai China Nel 2000 espone a Milano alla Galleria Carla Sozzani;; nel 2002 a New
York alla Galleria Pace/MacGill;; nel 2006 in Giappone al Yokohama Red Brick Warehouse Number 1;; nel 2008 ai Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles e nel 2009 a
Berlino alla Camera Work Galerie;; nel 2017 a Milano a Palazzo Reale e alla Fondazione Sozzani.
Tra le numerose pubblicazioni, Roversi ha pubblicato due libri dedicati al ritratto: “Angeli” nel 1994 e “Al Moukalla” nel 1995 per Camera Oscura e diverse monografie: “Una Donna”, Carla Sozzani Editore, 1989;; “Nudi”, Editions Stromboli, 1999;; “Libretto”, Editions Stromboli, 2000;; “Studio”, Steidlangin, 2005;; “Secrets”, Editions Stromboli, 2013;; “Dior Images”, Rizzoli International, 2018. 

mercoledì 8 novembre 2017

LEISURE_Chibimart Inverno 2017



Un’ edizione particolarmente ricca ed interessante sarà quella di Chibimart Inverno 2017. Accanto alle creazioni provenienti da tutto il mondo, ad animare l’appuntamento dedicato alla bigiotteria e agli accessori moda a fieramilanocity dall’10 al 13 novembre, saranno infatti  presenti diverse iniziative che offriranno idee e suggerimenti agli operatori in visita.
Protagonisti principali della mostra si  confermano gli oggetti  più trendy della stagione: dai prodotti made in Italy a quelli più etnici, dagli argenti indiani alle pietre orientali, un’offerta espositiva che propone accessori moda originali e creativi, bigiotteria di tendenza, pietre dure, argenti da indosso.
Tra gli eventi, invece, una nuova edizione di Creazioni Moda Artigiana, l’importante  area realizzata con Eventi Doc di Myriam Vallegra - che dà spazio a moda ed accessori artigianali, ampliando il panorama dell’offerta espositiva proponendo un focus su innovazioni e nuovi trend nel campo dell’artigianato italiano e straniero.
Inoltre, sempre in collaborazione con Thedecoside – studio di consulenza di strategia marketing e comunicazione – tornano le suggestioni dedicate al visual merchandising. In questa edizione l’area #PackYourXmas proporrà idee e modi per confezionare e personalizzare i doni per il prossimo Natale, utilizzando materiali naturali ed ecosostenibili. Lo spazio sarà composto da sei isole natalizie, ognuna delle quali dedicata ad un diverso materiale, che presenteranno gioielli e accessori con packaging particolari, in un’ambientazione minimalista ed audace che sottolineerà l’importanza del pacchetto regalo che attira l’attenzione, crea emozione, rafforza e supporta l’immagine dell’oggetto e del suo brand. All’interno dell’area infine, saranno proposti originali alberi di Natale stampati su pannelli e particolarissimi calendari dell’avvento.
Naturalmente spazio anche ai momenti formativi con il format “Te lo dice Tuttepazzeperibijoux” che offre, sia agli operatori in visita che alle aziende espositrici, consulenza personalizzata in merito ai trends attuali, nuovi marchi, concorrenza, idee per il punto vendita. Gli incontri saranno tenuti da Maria Elena Capelli, cool hunter e autrice del blog Tuttepazzeperibijoux.
La manifestazione conferma infine la formula di successo del cash & carry, che permette agli operatori in visita poter scegliere e acquistare subito i prodotti selezionati, per  poter  rifornire in tempo reale  i propri negozi con le ultime novità della stagione. 
Chibimart – anche  grazie alla sua collocazione stagionale e alla sua funzione commerciale – è così diventato un appuntamento irrinunciabile di un mercato per sua natura incessantemente creativo.

Chibimart
Fieramilanocity

Dal 10 al 13 novembre 2017

martedì 7 novembre 2017

LEISURE_New opening per Angeletti Roma



La famosa e storica gioielleria Angeletti, fondata nel 1940, la cui precedente sede era in Via Condotti, da sempre simbolo di eleganza e raffinatezza, inaugura il suo nuovo scintillante showroom in Via Bocca di Leone, nel cuore della dolce vita Romana. Una progettazione esclusiva creata ad hoc per questo New Opening. L’elemento caratterizzante della boutique è il cerchio, al fine di creare uno spazio unico nel suo genere. Ricalcando la linea curva, infatti, il visitatore sarà accompagnato e avvolto nei vari ambienti da un’aurea magica, con il pavimento in travertino romano e marmo emperador, che ne disegna la circolarità; ad enfatizzare la verticalità, invece, ci pensa l’interessante successione di elementi bronzei e i pannelli di ebano che ospitano le vetrine.
Prestigio, classe ed eleganza mostrano al loro pubblico, in tutto il loro splendore i più bei brand italiani di gioielli come Chantecler, Pasquale Bruni, Crivelli, Marco Bicego e i più importanti brand internazionali di orologi di precisione e stile come Blancpain, Franck Muller , Baume & Mercier, e Longines. Completano l’esposizione le divertenti creazioni di Anna & Alex.
Ma Angeletti non è solo questo. Da anni, infatti, vanta una lunga tradizione la celebre collezione di gioielli “Angeletti”, curata nei minimi dettagli e realizzata ad hoc, con materiali di alta qualità, per soddisfare ogni tipo di clientela. Oggi le loro creazioni sono conosciute in tutto il mondo per il loro stile e la loro preziosità.
L’appuntamento, organizzato da Tiziana Rocca Production è fissato per mercoledì 8 novembre dalle ore 18.00 nell’accogliente salotto del nuovo showroom, alla presenza della famiglia Angeletti, dove Marcello Angeletti accoglierà il ricco ed esclusivo parterre di invitati per ammirare in anteprima una selezione di gioielli e orologi di marchi italiani ed internazionali e gustare un frizzante cocktail di benvenuto.

Tra gli ospiti che saranno presenti: Matilde Brandi, Loredana Cannata, Milena Miconi, Cosima Coppola, Alessia Fabiani, Michelle Carpente, Ilaria Spada, Roberta Lanfranchi, Chiara Tomaselli, Francesca De Martini, Danilo Brugia, Eliana Miglio, Daria Baykalova, Luca Avallone,  Andrea Pirri Ardizzone e tanti altri.

mercoledì 25 ottobre 2017

PEOPLE_Peter Lindbergh



Celebre per le sue memorabili immagini cinematografiche, Peter Lindbergh è riconosciuto come uno dei più influenti fotografi contemporanei. Nato a Lissa (Germania) nel 1944, ha trascorso l'infanzia a Duisburg (Renania Settentrionale-Vestfalia). Ha lavorato come vetrinista per un grande magazzino e si è iscritto all'Accademia di Belle Arti di Berlino all'inizio degli anni 60. Ricorda così quegli anni: "Preferivo seguire le orme di Van Gogh, il mio idolo, piuttosto che dipingere i classici ritratti e i paesaggi che ci insegnavano a scuola...". Ispirato dal lavoro del grande pittore olandese, si trasferisce ad Arles per circa un anno, per poi partire in autostop alla volta di Spagna e Nord Africa. Più tardi studia pittura libera alla Scuola d'Arte di Krefeld. Influenzato da Joseph Kosuth e dal Movimento Concettuale, ancora prima di diplomarsi viene invitato a esporre alla galleria avanguardista di Denise René e Hans Mayer nel 1969. Si trasferisce a Düsseldorf nel 1971, comincia a dedicarsi alla fotografia e lavora per due anni come assistente del fotografo tedesco Hans Lux, per poi aprire il suo studio nel 1973. Una volta raggiunta la fama in patria, entra a far parte della grande famiglia di collaboratori della rivista Stern, come altri fotografi leggendari tra cui Helmut Newton, Guy Bourdin e Hans Feurer e si trasferisce a Parigi nel 1978 per seguire nuovi percorsi di carriera. Ritenuto un pioniere della fotografia, introduce una forma di nuovo realismo che ridefinisce i canoni della bellezza, da lui immortalati in immagini senza tempo. L’approccio umanista e il concetto idealizzato di donna diventano caratteri distintivi del suo lavoro, con una particolare enfasi sull'anima e sulla personalità. La sua visione unica presenta i soggetti in uno stato di purezza, "in tutta onestà", lasciando da parte qualsiasi stereotipo a favore di volti quasi totalmente privi di trucco, spogliati in modo tale da esaltare l'autenticità e la bellezza naturale delle donne che fotografa. Offre una nuova interpretazione della donna post-anni 80 senza prestare particolare attenzione all'abbigliamento, convinto che "Solo dopo aver eliminato la moda e l'artificio, si riesce finalmente a vedere la persona". La giornalista britannica Suzy Menkes afferma che "il rifiuto di piegarsi alla perfezione della copertina patinata è il marchio di fabbrica di Peter Lindbergh, l'essenza di immagini che scrutano l'anima più vera del soggetto, che si tratti di un personaggio più o meno famigliare o famoso." Lindbergh è stato il primo fotografo a inserire la dimensione narrativa nelle serie fotografiche e questa forma di story-telling ha aperto le porte a una nuova concezione della fotografia d'arte e di moda. Nell'arco degli anni ha creato immagini che hanno segnato la storia della fotografia, caratterizzate da un approccio minimalista alla fotografia post-modernista. Nel 1988, quando ha ormai conquistato la fama in ambito internazionale, lancia una nuova generazione di modelle da lui scoperte di recente, che ritrae vestite soltanto di camicie bianche. L'anno successivo fotografa per la prima volta insieme Linda Evangelista, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Christy Turlington e Tatjana Patitz, all'epoca giovani modelle, per la leggendaria copertina di gennaio 1990 di Vogue UK. Il cantante pop George Michael, che ha lanciato il "movimento delle Supermodelle", seguito a ruota da Gianni Versace, si è ispirato proprio alle fotografie di Lindbergh apparse su Vogue per il leggendario video di "Freedom '90", che ha sancito l'inizio dell'era delle modelle-star e ha ridefinito l'immagine della donna moderna. Nel numero di maggio 2016 della prestigiosa rivista Art Forum, Lindbergh dichiara in un'intervista con la giornalista Isabel Flower: "Un fotografo di moda dovrebbe contribuire a definire l'immagine della donna e dell'uomo contemporaneo nella loro epoca, riflettendo una particolare realtà sociale e umana. Quanto è surreale invece l'attuale approccio commerciale che punta a ritoccare e cancellare qualsiasi traccia di vita ed esperienza, perfino la verità più intima del volto stesso?" Celebre per le sue serie fotografiche narrative, Lindbergh è conosciuto soprattutto per i ritratti essenziali e rivelatori, le nature morte, le forti influenze del cinema tedesco degli inizi e il contesto industriale della sua infanzia, la danza e il cabaret, ma anche per i paesaggi e lo spazio. A partire dalla fine degli anni 70 Lindbergh ha lavorato con le più famose case e riviste di moda, tra cui varie edizioni internazionali di Vogue, The New Yorker, Rolling Stone, Vanity Fair, Harper's Bazaar US, Wall Street Journal Magazine, Visionaire, Interview e W. Nel 2016 è stato scelto per la terza volta, un vero e proprio record, per realizzare l'edizione 2017 del Calendario Pirelli, dopo essere stato il primo a firmarne per ben due volte le immagini nei cinquant'anni di questo iconico calendario, di cui aveva in precedenza realizzato le edizioni 1996 e 2002. Le sue fotografie si trovano nelle collezioni permanenti di molti musei d'arte di tutto il mondo e sono state esposte in prestigiosi musei e gallerie. Oltre all'esposizione A Different Vision on Fashion Photography alla Kunsthal di Rotterdam e ora alla Reggia di Venaria, si ricordano le mostre al Victoria & Albert Museum (Londra), al Centre Pompidou (Parigi), nonché varie personali all'Hamburger Bahnhof (Berlino), al Bunkamura Museum of Art (Tokyo) e al Museo di Belle Arti Pushkin (Mosca). Lindbergh ha diretto numerosi film e documentari che hanno raccolto il successo della critica, tra cui: Models, The Film (1991), Inner Voices (1999) che ha vinto il premio come Migliore Documentario al Festival Internazionale del Film di Toronto (TIFF) in 2000, Pina Bausch, Der Fensterputzer (2001) e Everywhere at Once (2007), con la voce narrante di Jeanne Moreau, presentato al Festival di Cannes e al Tribeca Film Festival. Rappresentato dalla Gagosian Gallery e da 2b Management, vive attualmente tra Parigi, Arles e New York.