venerdì 11 novembre 2016

ART & CULTURE_Milano, storia di una rinascita


Dalla Milano piegata dai bombardamenti delle forze alleate, alla città che da quelle ferite ha saputo rialzarsi e ripartire, dando vita a una stagione esaltante, nella quale diventa non solo artefice del proprio riscatto ma motore per quello dell’intero Paese.
È la mostra MILANO, STORIA DI UNA RINASCITA. 1943 – 1953 dai bombardamenti alla ricostruzione” a cura di Stefano Galli, organizzata dall'Associazione Spirale d'Idee e promossa da Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici, in programma a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine in via Sant’Andrea, fino al 12 febbraio 2017.
Attraverso 170 immagini d’epoca, video, documenti, reperti bellici, oggetti di design, cimeli e molto altro, l’esposizione documenta un periodo cruciale per la storia recente di Milano tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni della ricostruzione.
“MILANO, STORIA DI UNA RINASCITA. 1943 – 1953 dai bombardamenti alla ricostruzione” è il terzo appuntamento espositivo a Palazzo Morando iniziato con MILANO TRA LE DUE GUERRE. Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti” (2013) e proseguito con “MILANO, CITTA’ D’ACQUA” (2015), teso a raccontare il capoluogo meneghino a partire dalla sua storia, dalla sua specificità, dalle vicende della storia sociale, capaci di trasformare in modo radicale il volto della città.
La mostra si apre con i grandi bombardamenti del 1943, quando Milano diviene oggetto di reiterati attacchi che ne segnano per sempre il profilo. Una mappa con i luoghi colpiti dai raid è il fulcro di una narrazione condotta attraverso immagini d’epoca, cimeli e reperti bellici (dalle maschere antigas agli ordigni, fino al paracadute “da bengala” usato per illuminare a giorno la città prima dell'attacco) in grado di restituire la situazione dei diversi quartieri cittadini e i luoghi più rappresentativi colpiti dalle bombe, dal Duomo a Palazzo Reale, passando per il Cenacolo Vinciano.
Una pagina dolorosa per Milano, riassunta anche in una sezione video dove accanto ai filmati originali delle incursioni aeree si affianca la testimonianza del trionfale concerto di riapertura della Scala, diretto dal maestro Arturo Toscanini nel maggio 1946, a simboleggiare il ritorno alla normalità.
La mostra prosegue con il racconto di alcuni aspetti della quotidianità in tempo di guerra, ricostruendo la complessità ma anche la ricchezza delle relazioni sociali tessute in un momento tanto difficile e drammatico, passando dal dramma degli sfollati agli episodi di solidarietà vissuti nelle mense collettive, fino alla documentazione di una economia spontanea basata sul mercato nero.
È inoltre proposto un importante approfondimento sulla presenza del regime in città, attraverso i luoghi del Fascismo: l’Albergo Diana, prima sede del comando tedesco, l’Albergo Regina, a sua volta quartier generale nazista a Milano, Villa Triste, teatro di sevizie e torture compiute dalla Banda Koch, reparto speciale della polizia della Repubblica di Salò incaricato di catturare ed eliminare gli oppositori politici, Piazzale Loreto, teatro dell’epilogo dell’egemonia fascista.
Terminato il focus sul periodo bellico, l’esposizione accompagna il visitatore alla scoperta degli anni ricchi di fermento ma non meno traumatici della ricostruzione passata, anche attraverso la distruzione di edifici storici e di pregio che, seppure danneggiati solo marginalmente dalle bombe, furono sacrificati alla modernità o alla speculazione. È il caso del vecchio Palazzo Trivulzio, di Palazzo Visconti sul Naviglio, di Palazzo Pertusati Gropallo, del teatro Manzoni di piazza S. Fedele e di molti altri luoghi ormai dimenticati.
I cambiamenti urbanistici corrono in parallelo al mutamento radicale di una società che uscita da vent’anni di regime e da cinque di guerra, riassapora lentamente la libertà: Milano, progressivamente, torna alla vita. Aprono nuovi negozi e nascono nuove forme d’impiego; i bambini si dilettano con giochi e giocattoli prima sconosciuti e anche gli adulti riscoprono il tempo dello svago. Si apre la stagione delle balere e delle osterie, ritrovi pubblici fondamentali per rinsaldare il senso di appartenenza ad una comunità rinnovata.
È sempre una duplice visione quella che accompagna la mostra di Palazzo Morando, che intende testimoniare come una nuova città sia risorta – dal punto di vista architettonico e urbanistico – ma anche come abbia preso forma una cittadinanza nuova: con interessi, sogni e visioni completamente diversi rispetto al passato. E così, mentre sorgono nuovi quartieri, come il QT8, e nuovi edifici inseriti nel contesto del centro cittadino su progetti degli architetti Moretti, Figini, Pollini, Bottoni e Portaluppi, compare in piazza San Babila la prima cabina telefonica installata in Italia, si afferma la grande scuola del design e Palazzo Reale ospita nel 1953 la mostra monografica dedicata a Pablo Picasso con la significativa esposizione nella distrutta Sala delle Cariatidi di Guernica, capolavoro di denuncia sociale mai più in futuro esposto in Italia.
In una convergenza di elementi che segnano il ritorno della città a ruolo di protagonista nel panorama italiano ed europeo si pongono le basi per il boom economico e sociale del decennio seguente.
L’esposizione prosegue anche al di fuori degli spazi di Palazzo Morando con due sezioni speciali: una alla Biblioteca Gorla in via Asiago 1, con un approfondimento sul bombardamento subito il 20 ottobre 1944 dalla scuola elementare "Francesco Crispi" in cui morirono 184 bambini; l’altra alla Biblioteca Gallaratese in via Giacomo Quarenghi 21, nel quartiere QT8 simbolo della ricostruzione e rinascita della città.
Inoltre, in concomitanza con l’esposizione sono previsti tre ‘Percorsi fuori mostra’ che si snodano nelle vie cittadine: Città bombardata (la Galleria, la Scala, Palazzo Reale e la Sala delle Cariatidi, via Gesú, piazza S. Carlo, piazza S. Babila, il vecchio bar Cova, Palazzo Marino e Palazzo Spinola); Città costruita (il grattacielo svizzero, corso Europa, la Rinascente, l’Albergo di via Corridoni e piazza Diaz); Città non ricostruita (Palazzo Pertusati Gropallo, Palazzo Visconti di Modrone, case Sfondrati, via Manzoni e il Teatro Manzoni). Data l’importante valenza istruttiva dell’iniziativa, infine, sono stati predisposti appositi percorsi didattici per consentire agli alunni delle scuole di ogni genere e grado di approfondire gli argomenti trattati. Previsti anche workshop specifici di fotografia.
A corollario, diverse conferenze su aspetti legati alle tematiche esposte e un catalogo edizioni Spirale d’Idee.

Milano, storia di una rinascita
Fino al 12 febbraio 2017

Palazzo Morando, via Sant’Andrea 6, Milano

Nessun commento:

Posta un commento