lunedì 10 ottobre 2016

PEOPLE_René Caovilla



Cosa succede quando un marchio e un territorio si scoprono indissolubilmente legati tra loro al punto tale da richiamarsi a vicenda nella comune categoria d’appartenenza – quella calzaturiera -, rafforzando la loro inossidabile liaison? È presto detto…divengono una coppia d’assi che non teme eguali e si pone nel firmamento delle supernovae, brillando di luce propria.
I due protagonisti di questo magnifico –quasi fiabesco – sodalizio sono Caovilla e la Riviera del Brenta, alle porte di Venezia: due attori protagonisti della storia e dell’evoluzione dell’attività calzaturiera italiana.
Nata negli anni ’50 come una piccola bottega artigiana, viene trasformata da René Caovilla in una maison de couture tutta dedicata al culto delle souliers più sofisticate, preziose ed eleganti che si possano immaginare. René Caovilla dimostra da subito un’attitudine più da scultore e da gioielliere che da semplice calzolaio. Per lui la cura del dettaglio, l’utilizzo di materiali preziosi, l’abilità manuale e l’eccellenza produttiva divengono i comandamenti sui quali sviluppare un’attività unica nel suo genere, progenitrice di “oggetti d’arte chiamati scarpe” come vengono definiti ben presto a ragion veduta. Un’espressione che diviene il leitmotiv del brand e sintetizza in maniera emblematica lo spirito alla base delle sublimi calzature firmate Caovilla. Calzature che da subito attraggono l’attenzione dei grandi sarti, complice la volontà dell’artista di collocarsi nella fascia alta del mercato, con scarpe da sera, ultra preziose, da red carpet e prime ultra mondane.
Un mondo, quello di Caovilla, che risente ampiamente delle influenze veneziane alle quali rimanda in continuazione vuoi per le forme vuoi per i materiali. Non è strano, quindi, che ammirando le sue calzature rivivano ai giorni nostri atmosfere goldoniane, di gran duchi e nobildonne, costellate di preziosità, sfarzi e opulenze, volti a manifestare un lusso aristocratico, quasi d’antan.
Un’atmosfera che si respira a pieni polmoni anche nelle sue boutique sparse in giro per il mondo nelle città più glamour: arredate come antichi boudoir, impreziosite da drappi, broccati, tendaggi e tappezzerie, creano la giusta ambientazione per presentare con successo le sue collezioni, veri e propri voli pindarici in un universo fantasioso, dominato da un incanto principesco.
Nel 1970 per Caovilla inizia il sodalizio artistico con il couturier Valentino Garavani, per il quale per vent’anni crea collezioni di scarpe siglate Valentino by René Caovilla. Un marchio per veri e propri intenditori, devoti al culto della calzatura così come degli accessori nati dall’incontro tra i due. Seguono altre importanti collaborazioni con il mondo dell’alta moda, come, per esempio, quella con la Maison Dior sotto l’egida di John Galliano, dal 1990 al 1995, che vanta creazioni oniriche e immaginifiche, in bilico tra fiaba e realtà. E via scorrendo…Gianfranco Ferré, Ralph Lauren, Chanel sono gli altri prestigiosi marchi che hanno visto la partecipazione di Caovilla. In particolare, l’esperienza con Karl Lagerfeld, deus ex machina di Chanel, chiude nel 2000 l’era delle partnership con il fashion world: da allora in poi Caovilla si dedica esclusivamente alle calzature gioiello che portano il suo nome, con l’aiuto della moglie Paola Caovilla Buratto, autrice, tra l’altro, di libri sul mondo del lusso e responsabile della comunicazione del marchio.
L’icona assoluta della Maison è rappresentata dallo Snake Sandal, il sandalo serpente: un modello da sera, caratterizzato da un filo tempestato di cristalli che cinge a spirale la caviglia come un bracciale, lo stesso utilizzato come simbolo del marchio.
Ad avvalorare questo spirito esclusivo, le decorazioni floreali in tessuti diversi, le lavorazioni con cristalli Swarovski, le inclusioni di perle di vetro, elaborati e filiformi intrecci in pelle o velluto, pizzi preziosi come quelli di Burano: un utilizzo scrupoloso di materiali unici e pregiati, spesso legati alla storia e alla cultura del territorio, reinterpretati in chiave contemporanea per creazioni al sapor di gioiello. L’emozione nell’indossarle è impareggiabile, per un attimo l’evocazione di tempi andati e luoghi lontani pervade l’atmosfera, imponendosi prepotentemente nell’attuale giungla consumistica, il più delle volte attenta alle tendenze e meno alle istanze associate a un qualsiasi capo o accessorio.
Caovilla non ha mancato d’incantare il mondo delle celebrities. Sono cadute vittime del fascino e dell’eleganza delle sue calzature donne appartenenti a mondi alquanto differenti, come la rockstar Madonna e la principessa Caroline di Monaco, ma anche attrici del calibro di Sharon Stone e Sophia Loren.
I suoi modelli – prodotti in circa 200 paia al giorno nella sede dell’azienda-atelier di Stra – sono caratterizzati dalla scelta di materiali inusuali e molto preziosi (requisititi che concorrono alla realizzazione di creazioni uniche, come i sandali da 90mila euro custoditi in una teca da Harrods a Londra) e dall’impiego di tecniche artigianali, ormai una vera e propria rarità. Sulla scia di queste considerazioni, una distribuzione selettiva e controllata in pochi negozi al mondo (monomarca o shop in shop presso esclusivi mall center), preserva e accresce l’esclusività del marchio. Venezia, Milano, Parigi, Londra, Dubai, Hong Kong, Shangai, Tokyo sono le zone presidiate.
Ça va sans dire, molti i riconoscimenti ricevuti, come quello assegnato dal magazine americano del lusso Robb Report e consistente in un importante premio per la categoria “Best Evening Shoes”.

Una fiaba dal retrogusto di realtà o viceversa che dir si voglia. In ogni caso una storia che sa di eccellenza, storia, cultura e passione. Che ha fatto della moda e dell’arte un’unica cosa, apprezzabile quotidianamente in oggetti unici pronti per essere indossati e viaggiare con la mente in un mondo onirico, con i piedi però ben saldati a terra.

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