giovedì 14 luglio 2016

STYLE_Spencer mood








Chic se abbinato a un pantalone skinny a esaltare il punto vita, glamour se indossato la sera sopra un long dress, informale con un denim dal taglio slim al punto giusto per esaltare la silhouette femminile in un equilibrato gioco di simmetrie. Qualunque sia la sua definizione stilistica, lo spencer si rivela un elemento da tenere con cura nel proprio guardaroba, rispolverandolo di volta in volta per donargli un’anima sempre nuova con la quale reinterpretare i look più diversi.
Come ogni capo che si rispetti, anche lui è stato protagonista di cicliche tornate nell’universo modaiolo, restando in voga per diverse stagioni e offuscandosi in altre. Ma proprio in virtù del suo carattere evergreen, questi andamenti arzigogolati nel panorama dello stile non l’hanno provato minimamente, anzi, ne hanno rafforzato l’intramontabilità: a ogni chiamata si è presentato con incurante nonchalance, fiero della sua essenziale eleganza, in grado di sposare ogni occasione e ogni mise. Una versatilità non scontata, garantita soltanto da quei capi che hanno il privilegio di finire annoverati nell’Olimpo degli immortali, pronti a dominare la scena dello stile negli anni. O meglio nei secoli, visto che lo spencer vanta nobili origini risalenti all’Ottocento, per la precisione nel 1815 quando fece la sua prima apparizione nelle mises di dame e gran dame. Anche se, in realtà, pignoleria a parte, il suo effettivo debutto avvenne qualche decennio prima – alla fine del ‘700 – per mano di Lord Spencer, che era solito indossare questo particolare modello di giacca – corto alla vita e dalle maniche lunghe - e di cui prese il nome per diretta discendenza. Traghettata nel mondo femminile, era solitamente di velluto, per l’inverno, e di stoffe leggere, per le calde temperature estive. Con il tempo è stata arricchita e impreziosita da vari abbellimenti, in perfetto stile noblesse, e alle volte, addirittura, decorata con fogge militari o grossi alamari a suggellarne l’allure, tanto da rivendicare a pieno diritto l’appellativo di spencer all’ussara o all’ungherese. Dall’Ottocento ai giorni nostri il tempo è stato breve, visto che anche ora, quando lo s’indossa, magicamente evoca un fascino d’antan, riportando, in un attimo, a epoche e stili passati, figli di una storia e di una cultura passate e ora protagoniste della scena metropolitana.

Come per ogni capo, vale sempre la medesima regola basilare: indossarlo con disinvoltura. Se non lo si sente in sintonia con la propria personalità, meglio evitarlo e optare, ad esempio, per un altro classico dell’universo jacket quale il blazer. Una nonchalance accompagnata da un pizzico d’ironia e voglia d’osare: infatti, essendo corto alla vita, quest’ultima deve essere bene in vista. Lo spencer, d’altra parte, proprio in considerazione della sua lunghezza midi, diviene strumento esaltatore per antonomasia del punto vita, dove la silhouette converge nelle sue due estremità – superiore e inferiore – sprigionando tutta la sua sensualità. Via libera, quindi, a interpretazioni e rivisitazioni di look, ispirazioni e tendenze, per rievocare uno stile d’impronta militare o impreziosire un jeans, così come sdrammatizzare un long dress da soirée o rendere glamour un paio di fit pants. A ciascuna il suo gusto e la sua versione, nella libera esaltazione della femminilità che – come insegna la cultura figurativa dei popoli - proprio nel punto vita vede il suo simbolo evocatore per eccellenza.

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