lunedì 30 marzo 2015

ART & CULTURE_Nuova mostra per Gian Paolo Barbieri


In occasione di MIA Milan Image Art Fair, 29 Arts in Progress presenta “Gian Paolo Barbieri”, mostra d’arte fotografica che celebra l’estro creativo del Maestro Gian Paolo Barbieri, considerato, di diritto, uno dei migliori fotografi di moda internazionali. La teatralità dei suoi set, infatti, ne ha fatto uno degli interpreti prediletti del made in Italy, da Missoni a Dolce & Gabbana, da Armani a Valentino. Insieme a quest’ultimo, in particolare, gli va riconosciuto il plauso di aver dato vita all’attuale concetto di campagna pubblicitaria di moda: come dimenticare la modella Mirella Petteni e le dune di sabbia a farle da sfondo ricreate in studio con montagne di semolino?
In occasione di MIA Milan Image Art Fair, sarà esposta un’esclusiva selezione di lavori che hanno segnato la storia della moda, tra cui una candida Jill Kennington che si ritrova a Port Sudan, in equilibrio su un cornicione, con alle sue spalle un dromedario che viene sollevato con un argano. E poi, Audrey Hepburn sorridente ed ironica, avvolta in abiti senza tempo; Vivienne Westwood; fino a celebrità del cinema del calibro di Monica Bellucci e Jerry Hall. Ma non è tutto….per l’occasione il pubblico potrà ammirare scatti inediti mai visti prima, come “La Bella Otero”.
Con un gusto estetico sublime, Barbieri nel tempo si è spinto in altre direzioni, lasciandosi catturare dalla magia del viaggio e dell’esplorazione. Ha fotografato i paradisi tropicali di Tahiti, Madagascar, Seychelles e Polinesia, luoghi e realtà lontane, riuscendo con il suo gusto impeccabile a coniugare la spontaneità delle persone alla meraviglia dei paesaggi.
Gian Paolo Barbieri sarà in mostra a Milano nell’ambito della 5a edizione di Milan Image Art (MIA) Fair - la prima fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia e all’immagine in movimento - ospitata nel nuovissimo ”The Mall”, complesso di recente costruzione e spazio polifunzionale che sorge a Porta Nuova, nel cuore della Downtown milanese.
Un appuntamento da non perdere per i collezionisti più appassionati e per tutti gli estimatori del mondo dell’arte fotografica, sempre più apprezzata in Italia e nel mondo.

Gian Paolo Barbieri
The Mall – Porta Nuova, Milano
Inaugurazione venerdì 10 aprile h. 18.00 (su invito)
Date e orari: Sabato 11 aprile, 11.00 – 21.00; Domenica 12 aprile, 11.00 – 20.00; Lunedì 13 aprile, 11.00 – 19.00

About Gian Paolo Barbieri
Gian Paolo Barbieri, classe 1938. Milanese d’origine, negli anni ’60 si trasferisce a Roma: qui si forma presso gli studi cinematografici di Cinecittà e comincia la propria carriera fotografica  immortalando starlette emergenti. Ben presto la sua carriera conosce una tappa importante: approda, infatti, a Parigi, dove lavora come assistente del fotografo Tom Kublin. Un’esperienza che lo lancia nel mondo della fotografia, consacrandolo, e nel 1965 lo fa entrare nella redazione italiana di “Vogue” con la realizzazione della copertina del primo numero.
Il suo lavoro per le edizioni italiane, francesi, americane e tedesche della rivista gli consente di collaborare con stilisti del calibro di Valentino, Armani, Yves Saint Laurent, Versace, Ferré e Dolce Gabbana. Barbieri è considerato di diritto uno dei migliori fotografi di moda internazionali, dal gusto estetico sublime e inconfondibile. Le sue fotografie sono state protagoniste di moltissime mostre, tra cui quelle ospitate al Victoria and Albert Museum di Londra, al Kunst di Vienna e alla National Portrait  Gallery di Londra.

About 29 Arts In Progress
29 Arts In Progress è una galleria londinese che si propone come piattaforma globale per tutti gli operatori dell’arte contemporanea. Alla base della sua mission, la filosofia di contribuire attivamente allo sviluppo dell’arte contemporanea nel mondo e di porsi quale ambassador della diversità e della contaminazione culturale che l’arte permette. 29 Arts In Progress garantisce i più elevati standard organizzativi e artistici nel business dell’arte, sostenendo la crescita di artisti contemporanei di talento attraverso l’organizzazione di mostre temporanee e permanenti in tutto il mondo. In tal modo, avvicina artisti, curatori e gallerie d’arte, offrendo servizi di qualità a collezionisti, intermediari e investitori interessati all’acquisto di opere d’arte uniche.

Per informazioni: www.29artsinprogress.com,  e-mail: info@29artsinprogress.com

giovedì 26 marzo 2015

ART & CULTURE_MUDEC a Milano



Via Tortona 56, Milano. L’indirizzo è di quelli da segnarsi in quanto indica la presenza di un luogo unico nel suo genere, dibattuto nella trafila che l’ha portato alla realizzazione ma di grande rilevanza culturale e sociale. Inaugura infatti oggi, giovedì 26 marzo, per aprire ufficialmente domani, il MUDEC – Museo delle Culture. Un polo multidisciplinare dedicato alle diverse testimonianze e culture del mondo che, con la sua pluralità di funzioni, si propone di diventare nel panorama italiano un punto di riferimento per la ricerca, la divulgazione e l’intrattenimento della creatività e dell'arte.
Un luogo dedicato, in cui dare vita a un costante dialogo con le comunità internazionali presenti sul territorio per dare ampia espressione alla pluralità delle culture che lo abitano e restituirne la complessità. La vocazione interculturale che lo ha ispirato si sviluppa nella molteplice offerta per il visitatore: dalle grandi mostre internazionali declinate attraverso i diversi linguaggi artistici del contemporaneo, alla storia dell'interesse del collezionismo nato dai viaggi in terre lontane, a un patrimonio etno-antropologico delle collezioni del Comune di Milano composte da oltre 7000 opere d’arte, oggetti d'uso, tessuti e strumenti musicali provenienti da tutti i continenti, risalenti al 1200 a.C. fino ad arrivare alla prima metà del secolo scorso. A gestirlo, una formula innovativa di partnership tra pubblico e privato: Comune di Milano e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.
Nato da un’operazione di recupero di archeologia industriale nell’area dell’ex fabbrica Ansaldo, in zona Tortona, si caratterizza per diversi spazi che offrono al visitatore e alla città una molteplicità di proposte culturali e di servizi, distribuiti su 17.000mq. L’area espositiva del Museo, al primo piano, si sviluppa intorno ad una grande piazza centrale coperta e ospita la sezione del percorso museale con le opere della collezione permanente e le sale dedicate alle grandi mostre temporanee. Completa lo spazio l’auditorium, un teatro da trecento posti dedicato alle performance e alle arti visive.Il piano terra destinato all'accoglienza, è dotato di bistrot, design store, biglietteria, guardaroba, sala Forum delle Culture, sala conferenze-spazio polifunzionale, spazio per la didattica, laboratorio di restauro e depositi allestiti per essere visitati da piccoli gruppi accompagnati. Il MUDEC Junior, infine, è uno spazio appositamente dedicato ai bambini, dove ci si propone di avvicinare anche i più piccoli alle diverse culture del mondo attraverso attività ludiche, postazioni multimediali e laboratori manuali. Last, but not least, una biblioteca con oltre 4000 opere e fondi bibliografici accessibile al pubblico su appuntamento, specializzata nella raccolta e conservazione di materiale bibliografico sull’arte e la cultura etnografica.
In occasione dell’apertura ben due mostre accolgono il visitatore, conducendolo in un magico viaggio alla scoperta del nuovo: “Africa. La terra degli spiriti”, dal 27 marzo al 30 agosto 2015, e “Mondi a Milano. Culture ed esposizioni 1874-1940”, in programma dal 27 marzo al 19 luglio 2015.

MUDEC Museo delle Culture
Via Tortona 56, Milano

martedì 24 marzo 2015

LEISURE_Avedon: Beyond Beauty



Ogni volta che mi concentro sulla bellezza di un viso, sulla perfezione di ogni singolo dettaglio, è come se non potessi cogliere cosa ho di fronte, sedotto dallo standard di bellezza dell’altro o dalla sua opinione su quali siano le sue migliori qualità. E di solito questo non è mai auspicabile. Così ogni sessione diventa una sfida. Una sfida che Richard Avedon ha sempre vissuto con caparbia e tenacia, arrivando a firmare alcuni tra gli scatti più emblematici della storia fotografica. Al suo estro, alle sue più celebri immagini di moda e a molti dei suoi iconici ritratti femminili la Gagosian Gallery di Roma dedica la mostra “Avedon: Beyond Beauty”, visitabile sino all’11 aprile 2015.
Giovane assistente fotografo della Marina Mercantile Americana durante la Seconda Guerra Mondiale, il primo compito di Avedon era scattare foto identificative. Un’esperienza sulla quale disse: “Penso di aver ritratto centomila volti prima di diventare un fotografo”. Successivamente e fin dall’inizio della sua carriera da professionista, la padronanza della composizione, dell’ambientazione, delle circostanze e il rifiuto di distinguere tra fotografia artistica e commerciale, hanno dato vita ad un corpus di lavori di grande effetto sia che si trattasse di ritratti di personaggi famosi, scatti pubblicitari di marchi commerciali o, ancora, intensi reportage culturali e politici sulla povertà, la guerra, le questioni razziali.
Come fotografo di moda dalla metà degli anni ‘40, Avedon si è distinto per un immaginario talmente peculiare e innovativo da sfidare i canoni della bellezza convenzionale. Nell’arco di sessant’anni, l’artista ha immortalato con originalità, umorismo ed intuizione sia donne famose che sconosciute, celebrità e modelle, ma anche parenti ed amici. Affascinato dalla capacità della fotografia di evocare la personalità e raccontare la vita del soggetto, considerava pose, atteggiamenti, capi d’abbigliamento e accessori come caratteristiche vitali e rivelatrici di un’immagine.
“Avedon: Beyond Beauty” sottolinea la forza della rappresentazione, creativa e a volte scioccante, che il fotografo faceva delle donne, dai ritratti intimi alle celebri fotografie di moda realizzate per Harper’s Bazaar, Vogue, The New Yorker e altre importanti pubblicazioni. Ritraeva modelle in movimento provocandole perché apparissero curiose, ribelli, esuberanti e sicure di sé. In mostra anche l’Early Paris Fashion Portfolio, undici immagini commissionate da Harper’s Bazaar tra il 1947 e il 1957, scattate “en plein air” fuori dallo studio immortalando la vita nelle strade parigine: ombrello in mano, una figura appare sospesa mentre salta su un ciottolato; Marlene Dietrich al Ritz si accende fascinosamente una sigaretta indossando un turbante di Dior; una slanciata Dorian Leigh si specchia nel camerino di Helena Rubenstein.
La fiducia e la complicità tra Avedon e i suoi soggetti, ingredienti fondamentali di questa audace sperimentazione, sono ancora più evidenti negli scatti realizzati nello studio, ambiente neutro ed essenziale: da una Gloria Vanderbilt in posa come un cigno (1953), al viso d’angelo di Cheryl Crane, la figlia dell’attrice Lana Turner, che Avedon aveva fotografato nel 1963 dopo che era stata scagionata dall’accusa di omicidio; alla forza aggressiva di Tina Turner (1971). In un’immagine del 1967 Veruschka sulle punte sembra librarsi verso l’alto mentre un abito invernale di Bill Blass fluttua intorno a lei. Jean Shrimpton fa un salto con un etereo vestito da sera di Pierre Cardin (1970); trenta anni più tardi Malgosia Bela e Gisele Bundchen si abbracciano avvolte in un provocatorio Dior couture. In contrasto con questo materiale, sono le 24 immagini a colori, macabre e noir, pubblicate dal New Yorker e intitolate In Memory of the Late Mr. And Mrs. Comfort (1995), nelle quali bellezza perversa e lusso eccentrico si scontrano con l’idea della mortalità. Mescolando design e coreografia con un’acuta consapevolezza compositiva e una verve assoluta, le immagini di Avedon hanno stabilito nuovi riferimenti storico-artistici. I ritratti indimenticabili, gli scatti all’aperto, e le fotografie di moda attribuiscono alla sua carriera un carattere di testimonianza sociale e innovazione stilistica di influenza e rilevanza ineguagliabili.

Richard Avedon (1923–2004) è ampiamente noto come uno degli artisti più influenti del ventesimo secolo. Nato a New York, inizia la sua carriera come fotografo per Harper's Bazaar nel 1945, per poi collaborare con la rivista rivale Vogue, dove rimase fino al 1988. Nel 1992 è stato nominato primo fotografo del The New Yorker. Il suo lavoro fa parte delle collezioni del MoMA, dello Smithsonian, e del Metropolitan Museum of Art, e di innumerevoli altri musei e istituzioni internazionali. La prima retrospettiva museale di Avedon risale al 1962 presso la Smithsonian Institution. Seguirono molte mostre nei maggiori musei, tra cui il Whitney Museum of American Art (1994) e al Metropolitan Museum of Art (1978 e 2002). Nel 2007 una retrospettiva itinerante organizzata dal Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca è stata allestita anche a Milano, Parigi, Berlino, Amsterdam e San Francisco. “Richard Avedon: People” è stata presentata alla National Portrait Gallery, Canberra nel 2013 e successivamente alla Art Gallery of Western Australia, Perth nel 2014 e si è conclusa presso lo Ian Potter Museum of Art, Melbourne.

Avedon: Beyond Beauty
Fino all’11 aprile 2015

Gagosian Gallery, via Francesco Crispi 16, Roma

lunedì 23 marzo 2015

ART & CULTURE_Italia Inside Out


Claudio Sabatino, Pompei, 2000

Domingo Milella, Polignano a mare, 2008

Francesco Jodice, Capri

Milano ospita presso Palazzo della Ragione la più grande mostra di fotografia mai dedicata all’Italia. Dal 21 marzo al 27 settembre un viaggio per immagini nel Belpaese e nella sua cultura, a validazione di un’eredità artistica in senso lato di indubbio valore. Una magica esplorazione divisa in due momenti distinti ma collegati: due mostre dal titolo Inside – aperta dal 21 marzo al 21 giugno con protagonisti i fotografi italiani – ed Out, dal 1 luglio al 27 settembre, di scena i fotografi del mondo. Il risultato è Italia Inside Out, una grande mostra fotografica che conta l’esposizione di più di 500 immagini. L’esposizione ripercorre la storia del nostro paese attraverso l’occhio attento degli artisti che hanno seguito le trasformazioni dell’Italia dal dopoguerra fino a oggi. Un periodo lungo settant’anni, che la fotografia ha attraversato come testimone e interprete di realtà sociali, di mutazioni ambientali, di trasformazioni urbanistiche, di entusiasmi, di lotte, di disperazioni, di tragedie, fedele al proprio mandato di essere in sintonia con i tempi ma soprattutto di aiutare a vedere e a capire i mutamenti della società.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, curata da Giovanna Calvenzi e allestita con un progetto scenografico di Peter Bottazzi, la rassegna caratterizza, nei mesi di Expo 2015, il programma di Palazzo della Ragione Fotografia e fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che accompagnerà la vita culturale di Milano durante il semestre dell’Esposizione Universale.
In mostra per la prima volta il lavoro di grandi maestri che, in momenti diversi e con esperienze soggettive, hanno colto gli aspetti principali e le peculiarità che hanno contraddistinto e contraddistinguono tuttora l’Italia e i suoi abitanti. La loro ricerca si è concentrata sulla bellezza dei paesaggi, sullo sviluppo delle città, sugli stereotipi, sul modo di vivere, ma anche sulle speranze, sui sogni e sui drammi della nostra storia recente. Un viaggio nel tempo, nei luoghi, nelle vicende che, mescolandosi, costituiscono la trama per un riflessione su quello che l’Italia e gli italiani sono e sono stati. La suggestione del viaggio, inoltre, viene ricreata dal particolare allestimento di Peter Bottazzi che, per l’occasione, ha pensato a un lungo convoglio composto da diverse carrozze, ciascuna delle quali ospita, al suo interno, delle piccole mostre personali di ciascun autore, dei racconti per immagini che interpretano i luoghi dell’Italia che più l’hanno ispirato.
La prima parte - INSIDE - accoglie fino al 21 giugno 2015 una selezione di oltre 250 immagini di quarantadue fotografi.
La cronologia è scandita dall’evoluzione del linguaggio fotografico, come il passaggio dal bianco e nero al colore, dalla narrazione umanista e “romantica” agli sguardi più indagatori che utilizzano la lezione del “linguaggio documentario”, dall’impegno giornalistico all’uso esplicito delle nuove tecniche che consentono di costruire paesaggi d’invenzione. Idealmente, il percorso inizia e si chiude a Milano, con le poetiche immagini di Paolo Monti e le vedute di Vincenzo Castella.
Molti autori hanno lavorato sul proprio territorio, realizzando immagini che sono entrate di diritto nella storia della fotografia - Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Domingo Milella, Mimmo Jodice e Francesco Jodice, Lisetta Carmi, Claudio Sabatino, Nino Migliori, Franco Pinna, Letizia Battaglia - altri hanno scelto luoghi d’elezione e di affetti - Giovanni Chiaramonte, Pietro Donzelli, Gabriele Basilico, Luca Campigotto - alcuni hanno risposto a suggerimenti professionali o a progetti di ricerca - Guido Harari, Cesare Colombo, Federico Patellani, Guido Guidi e Paola De Pietri, Marta Sarlo - e altri ancora hanno lavorato a lungo su progetti personali - Olivo Barbieri, Marina Ballo, Mario Cresci - o giocato con la realtà, mescolato fotografia e manipolazioni, immaginario e reale - Riverboom, Silvia Camporesi e Paolo Ventura.
Nella seconda parte - OUT -, dal 1° luglio al 27 settembre 2015, saranno protagoniste le fotografie dei grandi maestri internazionali, quali Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Alexey Titarenko, Bernard Plossu, Isabel Muñoz, John Davies, Abelardo Morell e altri.
Un viaggio unico e irripetibile nella storia e nell’autenticità del nostro Paese ma anche nell’evoluzione estetica della fotografia grazie alla cifra stilistica di alcune tra le firme più nobili di quest’arte.
Al pubblico sarà offerta la possibilità di acquistare il singolo biglietto di ingresso, ma anche un vantaggioso biglietto cumulativo  che consentirà di visitare i due allestimenti della grande mostra.
Per ciascuno dei due allestimenti sarà pubblicato da Contrasto e GAmm Giunti un catalogo completo con tutte le foto esposte. I due volumi potranno infine essere raccolti in un unico cofanetto.

Italia Inside Out
Fino al 21 giugno 2015

Palazzo della Ragione, Piazza dei Mercanti 1, Milano