mercoledì 30 aprile 2014

LEISURE_"Baccarat 250 ans de modernité" al Fuorisalone 2014.
















È da 250 anni che Baccarat scrive la sua storia a lettere sfavillanti. Simbolo di alta artigianalità e art de vivre alla francese, la Maison non cessa di stupire, in un costante connubio tra grande tradizione e contemporaneità.
Al Fuorisalone 2014, per le celebrazioni dell’importante anniversario, la Maison ha scelto la chiesa di San Carpoforo in Brera, creando un suggestivo allestimento che mette in risalto l’opulenza del cristallo in contrasto con l’austerità della nuda pietra. Un progetto “lifestyle”, che ha trasformato la chiesa in una vera e propria casa, in cui ogni ambiente, dal salotto alla camera da letto, era permeato dalla ricchezza del cristallo Baccarat.
Questo spazio non convenzionale si è trasformato in un luogo sontuoso in cui il punto focale è stato il lampadario Zénith con le sue 84 luci scintillanti, l'apoteosi della ricercatezza e del lusso, che si elevava sopra alla tavola imbandita, in cui le collezioni di bicchieri più classiche, come Harcourt e Empire si fondevano con le linee dei nuovi calici Diamant e con il colore delle flûte Mille Nuits e Véga.
L’ingresso e il salotto presentavano alcuni dei pezzi più affascinanti, come l’orologio Heritage Soleil, a scandire attimi di eternità, o la straordinaria scacchiera Harcourt by Nendo, un invito a giocare davanti al dolce tepore di veri ciocchi che ardono. L’area living si completava con una mirabile esposizione dei vasi più moderni e rappresentativi, dai nuovissimi, opulenti New Antique, firmati da Marcel Wanders, ai luminosi Diamant e Eye.
L’arte dell’ospitalità è stata celebrata nella zona bar dove il tempo si concedeva una piacevole pausa dedicata al gusto e allo svago.

L’evento è culminato nella confortevole intimità della camera da letto, dove spiccava il lampadario Zénith Image, ultima versione di uno dei pezzi leggendari di Baccarat. Introdotto per la prima volta intorno alla metà del XIX secolo, è stato qui presentato in una veste sottilmente innovativa studiata da Philippe Starck. Zénith Image utilizza un’avanzata tecnologia elettronica sviluppata da ST Microelectronics. Questo “concept chandelier” è il primo nel suo genere a coniugare luce e immagini in movimento: un pico proiettore, collocato sotto il paralume, mostra una serie di immagini enigmatiche. Il prototipo sperimentale rende omaggio allo spirito innovativo che da 250 anni è la forza motrice della Maison. Zénith Image è un pezzo emblematico che combina eccellenza e tecnologia, simbolo perfetto del design intramontabile di Baccarat.

martedì 29 aprile 2014

ABOUT_La grande bellezza di Bulgari







130 anni e non sentirli. Il tutto tra glamour, divismo e luxury autentico. Questi i tratti caratteristici della boutique romana di via Condotti di Bulgari - cultore del gioiello prima ancora che marchio squisitamente adorato da celebs di tutto il mondo -, riaperta nei giorni scorsi dopo una minuziosa opera di restauro.
Correva l’anno 1884 e Sotirio Bulgari apriva suo primo atelier capitolino che, in men che non si dica, divenne rendez-vous privilegiato dell’alta società, crocevia di dive e divine, di principesse e icone di stile.
Oggi come allora, la Maison brilla di una luce incantatrice che non è irradiata soltanto dai preziosissimi gioielli realizzati, bensì sprizza da ogni dettaglio che rimanda alla storia e all’heritage del marchio. Tra avanguardia e tradizione, l’archistar Peter Marino ha firmato e realizzato i lavori di ristrutturazione, preservando la storicità del luogo e gettando le basi di uno sguardo lungimirante sul futuro. Per farlo, ha dovuto instaurare una sorta di partnership stilistica con l’impostazione imperiale di Florestano Di Fausto che diresse il primo intervento architettonico, in piena epoca fascista, conferendo una certa identità alla boutique. Restauro e trasformazione, quindi, i due dictat a cui Marino ha dovuto far fede, facendo convivere moderno eclettismo e spinta all’innovazione con il gusto e la passione della Roma degli anni ’30.
Un’opera di recupero e valorizzazione che ricade in un momento del tutto particolare per la Maison: il 2014, infatti, è un anno di celebrazioni, di cui la riapertura della boutique romana è il primo step. Roma per Bulgari ha sempre rappresentato fonte di ispirazione, complice la ricchezza e la passionalità che ne permeano ogni angolo. Archeologia, architettura, urbanistica e arte: sono qualità che si possono riscontrare in ogni scorcio della città eterna e che, da sempre, sono alla base della visione creativa di Bulgari e di collezioni celebri come “Serpenti”, “Monete 2 “B.zero1”.
La boutique romana ha mantenuto la navata centrale, sul modello promenade, mentre ha destinato le due laterali – un tempo galleria degli argenti e dei gioielli – all’alta gioielleria e ai diamanti delle collezioni “Bridal”. Altresì, ha conservato i marmi policromi, gli elementi decorativi in bronzo dorato, i capitelli, il motivo della stella a otto punte decoro dei pavimenti. Ad armonizzare il tutto, gli arredi, i dettagli in vetro e legno di noce, di stampo squisitamente italiano.
Un intervento di recupero unico nel suo genere, che pone l’atelier quale fiore all’occhiello della Maison, con tanto di sorpresa: la Sala Aurea, spazio museale dedicato ai gioielli pezzi unici e appartenenti alla Bulgari Heritage Collection. Una zona prestigiosa ed esclusiva, rara nella sua bellezza quanto nell’unicità dei pezzi esposti, posta al primo piano del negozio e in cui la scena sarà dedicata a gioielli, orologi e oggetti d’arte che hanno segnato la storia del marchio. Non mancheranno, pertanto, alcuni dei gioielli appartenuti a Liz Taylor, come, per esempio, il celebre collier ricevuto come dono di nozze da Richard Burton nel 1964: una collana in platino e 16 smeraldi colombiani taglio ottagonale, per un totale di 60,50 carati (il solo pendente conta 23,44 carati). O ancora, l’anello che la Taylor ricevette sempre da Burton nel 1962 durante le riprese del film Cleopatra, che conta uno smeraldo ottagonale di circa 7,40 carati e 12 diamanti a goccia per un totale di 5,30 carati. A fianco a questi capolavori, un collier in platino e smeraldi risalente agli anni ’50 e indossato da Gina Lollobrigida al Festival del Cinema di Venezia nel 1962: un tripudio di sette smeraldi (in origine nove, ma vista la magnificenza vennero ridotti) soprannominati “le sette meraviglie”.

Classicismo e contemporaneità i due filoni lungo i quali corre Bulgari, nel pieno rispetto della tradizione greco-romana tanto cara alla maison. La medesima tradizione che oggi prende voce con un linguaggio moderno e innovatore, quintessenza di prestigio ed esclusività.

lunedì 28 aprile 2014

LEISURE_La moda italiana dal 1945 al 2014 al V&A di Londra












Italia come Paese capace di creare bellezza diffusa, catalizzatore di eleganza e senso dello stile. Italia come culla di eccellenze ideatrici e produttive di unicità riconosciute come tali a livello universale. Il Belpaese per antonomasia, detentore di storia, cultura, civiltà. Le arti - e il concetto di arte stesso – si declinano in un’italianità che, di diritto, vanta una tradizione prestigiosa, comun denominatore di un passato che si irradia nei secoli e, grazie al quale, sviluppare una visione prospettica sul futuro. Una tradizione protagonista di numerosi encomi, l’ultimo dei quali, secondo un mero ordine cronologico, è rappresentato dalla mostra “The Glamour of Italian Fashion. 1945-2014”, visitabile fino al 27 luglio prossimo presso il Victoria & Albert Museum di Londra. Protagonista, l’alta moda italiana, ossia il made in Italy: un concetto che si spinge aldilà di semplici abiti e accessori per abbracciare un universo di significati che attiene a un insieme di bellezza, quintessenza di materiali, forme, tagli e, soprattutto, creatività, maestria sartoriale e senso dello stile.
Disegni, abiti, immagini di celebrità, che hanno indossato capi, accessori e gioielli (progenitori dei contemporanei testimonial), si fanno portatori di un fenomeno di culto senza precedenti come quello del made in Italy, raccontando la storia dell’eleganza italiana, di come si sia sviluppata e abbia influenzato la storia dal secondo dopoguerra ad oggi, fino a diventare un emblema di imprenditorialità e di stile universali.
Una mostra che non si limita a celebrare e spettacolarizzare la moda, bensì ricostruisce quasi settant’anni di storia, contrassegnati da valori che hanno permeato la società e la cultura. Scrupolose ricerche negli archivi storici e nelle maison dei couturier validano il tracciato ideale di un percorso creativo - e non solo - che vede la luce con il coraggio e la lungimiranza di personaggi del calibro delle Sorelle Fontana, di Mila Schön e del celeberrimo Giovanni Battista Giorgini al quale si deve la nascita del moderno concetto di sfilata di moda nella Sala Bianca di Palazzo Pitti (correva l’anno 1951!).
Un volo pindarico sul bello e ben fatto italiano, con la messa in evidenza di tutte le implicazioni stilistiche e sociali, a validazione che la moda è sempre stata la chiave di lettura delle istanze valoriali e culturali di un preciso contesto storico.
Un viaggio per tappe, che scandisce i decenni lo scorrere del tempo sulle note dell’eleganza e dello stile. E così, attraversando gli anni ’80 di Giorgio Armani, Fendi, Gianfranco Ferré, Gucci, Missoni, Prada, Emilio Pucci, Gianni Versace e Dolce & Gabbana, si arriva ai giorni nostri, agli anni Zero, con i nomi di Giambattista Valli, Fausto Puglisi, Stella Jean e la coppia Maria Grazia Chiuri - Pier Paolo Piccioli della maison Valentino. Non semplici nomi, ma note evocatrici di un mondo affascinante e magico, tanto reale quanto onirico, dove poter sognare e dare vita alle ambizioni.
A corollario degli abiti esposti, le immagini e le testimonianze di numerose celebrità, tra cui Audrey Hepburn con Salvatore Ferragamo - del quale sono in mostra quattro paia di calzature – ed Elizabeth Taylor, grande estimatrice dei gioielli Bulgari, partner della mostra. E per i giorni nostri, filmati ed interviste ai protagonisti che documentano l’eccellenza nei vari settori: dal tessile pregiato alla maestria sartoriale, connubio ineludibile per la creazione di tendenze e di moderne strategie di comunicazione. Un concetto di filiera che contribuisce al successo della creatività italiana oltre i confini nazionali, arrivando a una dimensione che annulla ogni limitazione territoriale e pone la moda italiana come unica chiave di riconoscimento ovunque ci si trovi.

“The Glamour of Italian Fashion. 1945-2014”
fino al 27 luglio 2014

Victoria & Albert Museum, Londra

giovedì 24 aprile 2014

ABOUT_Damiani: attraverso le epoche








Una collezione che celebra una storia lunga 90 anni in chiave contemporanea, mixando l’heritage di un’epoca con la sensibilità di oggi: Anniversario, questo il nome dei dieci pezzi di alta gioielleria Damiani, ognuno dedicato a una decade e riprodotto in soli nove esemplari.
Il primo è la collana “Charleston” in oro bianco e diamanti: lo sfarzo degli anni ’20 espresso con la razionalità contemporanea. Si tratta di un gioiello versatile, visto che la parte finale si stacca, trasformandosi in clip e assumendo una conformazione meno impegnativa, mente la clip può essere indossata come spilla o headpiece. Vi è poi il bracciale “Cascade”, in oro bianco con pavé di brillanti bianchi e neri, chiara evocazione degli anni ’30. Ispirato ai grattacieli della grande mela, è reversibile e quindi portabile su entrambi i lati, vuoi in bianco, vuoi in nero. Un altro bracciale “Legend”, riporta ai giorni nostri gli anni ’40: in oro rosa e diamanti, è una manchette semirigida, caratterizzata da una maglia snodata.
Questi tre primi pezzi guardano alle creazioni di Enrico Damiani, fondatore dell’azienda, mentre i successivi alludono allo stile della generazione successiva, ossia di Damiano. Si comincia con il collier “Tassel”, in piena celebrazione anni ’50: una catena torchon d’oro rosa, che culmina in una nappina trattenuta da diamanti. Vi sono, poi, gli orecchini “Optical” a rendere omaggio alla decade anni ’60: cerchi di sottili lastre in oro bianco, pavé e smalto bianco e nero; mentre “Bloom”, reinterpretazione dei Seventies, consiste in una coroncina di fiori in pietre preziose da annodare al collo, al polso o sulla fronte. Spingendosi fino agli anni’80 si arriva al bracciale “Tribute”, con gemme tagliate ad hoc a comporre le lettere del nome, in perfetto mood logomania. Andando oltre si giunge agli anni ’90 con l’anello “Moonshine”: otto perle, diverse per tonalità e dimensioni, incastonate nel pavé.
Dulcis in fundo, due pezzi iconici dei giorni nostri: il bracciale “D.Side” per gli anni 2000, che rimanda alla linea disegnata in collaborazione con Brad Pitt, e il pendente “Damianissima”, per quest’ultimo decennio.

Una collezione che parla del passato e dell’heritage Damiani, rendendo omaggio ai pezzi che ne hanno fatto la storia grazie a una reinterpretazione contemporanea. Uno stile classico, riletto con un lessico moderno, per uno charme senza tempo, dove la tradizione rappresenta un tassello ineludibile per l’ispirazione di nuove linee e modelli.